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Grasso viscerale: un rischio per la salute

Un eccesso di grasso viscerale può avere serie conseguenze per la salute. È associato ad alti livelli di LDL (colesterolo “cattivo”) e a bassi livelli di HDL (quello “buono”) ed è tra i principali fattori di rischio per tutta una serie di malattie gravi, quali infarto, ipertensione, cancro, diabete mellito di tipo 2, osteoartrosi , steatosi epatica e depressione.

7 min. tempo di lettura
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Bisognerebbe prestare attenzione a quanto grasso addominale si ha. Studi dimostrano infatti che il grasso localizzato nell’addome è più pericoloso di quello accumulato su fianchi e cosce. Per questo problema specifico, la classica misurazione dell’IMC (Indice di massa corporea) potrebbe non essere sufficiente: infatti non distingue il peso dovuto al grasso da quello legato alla muscolatura e non permette di distinguere dove il grasso sia localizzato. 

Grasso sottocutaneo e grasso viscerale

Ma perché il grasso addominale è così dannoso? La risposta non è univoca, ma gli studi scientifici al riguardo sono sempre più numerosi. Prima di tutto è importante capire che il grasso addominale può assumere diverse forme. Può essere localizzato nei tessuti adiposi proprio sotto la pelle: in questo caso si chiama grasso sottocutaneo ed è simile al grasso presente nel resto del corpo. Diverso, invece, il caso del grasso situato all’ interno dell’addome, il grasso viscerale. È un tipo di grasso che si posiziona attorno agli organi e predispone all'insorgenza di insulinoresistenza, una condizione patologica caratterizzata dalla riduzione della funzione dell'insulina e predisponente al diabete mellito di tipo 2.

Anche il grasso sottocutaneo non è tuttavia esente da problemi. Il grasso sottocutaneo addominale, pur essendo meno pericoloso del grasso viscerale, condivide alcune delle caratteristiche di quest’ultimo. Il grasso che si accumula nella zona dei glutei, dei fianchi e delle cosce può determinare problemi osteoarticolari e di alterata circolazione venoso-linfatica. Le cellule adipose viscerali creano, infatti, uno stato di infiammazione cronica di basso grado che colpisce l'intero organismo e aumenta il rischio cardiometabolico con diversi meccanismi. Anche aumentati livelli di colesterolo LDL "cattivo" e di trigliceridi e ridotti livelli di colesterolo HDL "buono" possono essere conseguenti all'eccesso di grasso viscerale.

Un eccesso di grasso addominale può avere serie conseguenze per la salute. È associato ad alti livelli di colesterolo LDL, a insulinoresistenza ed è tra fattori di rischio per tutta una serie di malattie gravi quali infarto, ipertensione, cancro, diabete tipo 2 , steatosi epatica.

I metodi per misurare nel modo più accurato il grasso addominale sono la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica per immagini: esami certo non di routine e anche piuttosto costosi. Ci sono, però, metodi più semplici. Già un’analisi visiva e tattile può dare qualche indizio: il grasso che si può “pizzicare” è di tipo sottocutaneo. Il grasso che gonfia o tende l’addome, che non si può pizzicare, è grasso viscerale.

Per misurare il grasso viscerale si può considerare il rapporto vita-fianchi: con l’addome rilassato, si misura la vita all’altezza dell’ombelico e poi i fianchi nel punto di massima larghezza, di solito dove ci sono le protuberanze ossee. Infine, si divide la misura della vita per la misura dei fianchi. 

Il rischio di infarto o di ictus aumenta per l’uomo quando il rapporto vita/fianchi è superiore a 0,95, mentre per le donne 0,85.

Questo indice è ritenuto attendibile; tuttavia, comportando due automisurazioni è più soggetto a errore rispetto alla misurazione del solo punto vita. È importante imparare a misurarlo bene: bisogna togliersi le scarpe e posizionarsi a piedi uniti, con l’addome scoperto, rilassarsi e procedere alla misurazione al termine di un’espirazione: i movimenti di inspirazione ed espirazione influenzano, infatti, la circonferenza. Con un metro da sarto di un materiale non elastico, misurare la circonferenza vita in questo modo:

  1. Trova il punto più basso delle costole e il punto più alto dei fianchi

  2. Posiziona il metro a metà strada tra questi due punti: dovrà essere all’incirca appena sopra l'ombelico

  3. Assicurati che sia stretto, ma non troppo: non deve infossarsi nella pelle 

  4. Respira normalmente e alla fine dell’espirazione prendi la misura per due volte, in modo da essere sicuro che sia corretta.

Il rischio si può così stimare:

Etnia Caucasica (europea bianca) - 

Africana / Centro africana - Mediorientale - Non applicabile / mix:

RISCHIO 

BASSO

ALTO 

MOLTO ALTO

UOMO

< 94 cm

94 - 102 cm 

> 102 cm 

DONNA

< 80 cm

80 - 88 cm

> 88 cm

Se di etnia Afroamericana, Cinese, Giapponese o Sud asiatica:

RISCHIO 

BASSO

ALTO 

MOLTO ALTO

UOMO

< 90 cm 

-

≥ 90 cm

DONNA

< 80 cm 

-

≥ 80 cm

Fai il test: circonferenza della vita e rischio cardiometabolico

Forma "a mela" e "a pera"

I metodi per misurare nel modo più accurato il grasso addominale sono la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica per immagini: esami certo non di routine e anche piuttosto costosi. Ci sono, però, metodi più semplici. Già un’analisi visiva e tattile può dare qualche indizio: il grasso che si può “pizzicare” è di tipo sottocutaneo. Il grasso che gonfia o tende l’addome, che non si può pizzicare, è grasso viscerale.

Per misurare il grasso viscerale si può considerare il rapporto vita-fianchi: con l’addome rilassato, si misura la vita all’altezza dell’ombelico e poi i fianchi nel punto di massima larghezza, di solito dove ci sono le protuberanze ossee. Infine, si divide la misura della vita per la misura dei fianchi. 

Il rischio di infarto o di ictus aumenta per l’uomo quando il rapporto vita/fianchi è superiore a 0,95, mentre per le donne 0,85.

Questo indice è ritenuto attendibile; tuttavia, comportando due automisurazioni è più soggetto a errore rispetto alla misurazione del solo punto vita. È importante imparare a misurarlo bene: bisogna togliersi le scarpe e posizionarsi a piedi uniti, con l’addome scoperto, rilassarsi e procedere alla misurazione al termine di un’espirazione: i movimenti di inspirazione ed espirazione influenzano, infatti, la circonferenza. Con un metro da sarto di un materiale non elastico, misurare la circonferenza vita in questo modo:

  1. Trova il punto più basso delle costole e il punto più alto dei fianchi

  2. Posiziona il metro a metà strada tra questi due punti: dovrà essere all’incirca appena sopra l'ombelico

  3. Assicurati che sia stretto, ma non troppo: non deve infossarsi nella pelle 

  4. Respira normalmente e alla fine dell’espirazione prendi la misura per due volte, in modo da essere sicuro che sia corretta.

Contrastare il grasso viscerale

Ora che ne conosciamo la pericolosità, la domanda che sorge spontanea è: come ridurre il grasso addominale? Facendo una regolare attività fisica aerobica di moderata o elevata intensità per almeno 30 minuti al giorno, ma anche fino a 60 minuti (idealmente > 250 minuti alla settimana), previo consulto con il proprio medico. L’attività aerobica può essere complementata dall’allenamento di resistenza con i pesi,  utile anche per la  tonificazione, ma a fare davvero la differenza è soprattutto la costanza nell’allenamento. 

Naturalmente, la dieta gioca un ruolo di primo piano, almeno quanto l’attività fisica. Una dieta mirata dovrà comportare una riduzione complessiva delle porzioni e dell’energia introdotta, ma anche l'introduzione di alimenti protettivi e la riduzione di quelli che favoriscono insulinoresistenza o che possono accelerare la deposizione di grasso sulle arterie. Se l’eccesso di adipe viscerale è associato a una condizione di sovrappeso o di obesità, è utile intraprendere un percorso di dimagrimento rivolgendosi a uno specialista accreditato che possa fornire soluzioni mirate alle proprie necessità di perdita di peso, anche attraverso il supporto di diverse figure professionali. 

 

Se la tua condizione di sovrappeso o di obesità è associata a un’alta concentrazione di grasso addominale, rivolgiti subito al tuo medico specialista che ti aiuterà a individuare lo specialista più adatto alle tue esigenze, così da intraprendere un percorso mirato di perdita di peso.

Per approfondire
  1. www.health.harvard.edu: "Abdominal obesity and your health"
  2. www.health.harvard.edu: "Abdominal fat and what to do about it"
  3. bmj.com: "Excess belly fat linked to higher risk of early death regardless of total body fat"
  4. Central fatness and risk of all cause mortality: systematic review and dose-response meta-analysis of 72 prospective cohort studies (The British Medical Journal, September 2020); BMJ 2020;370:m3324

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